
GRANDANGOLO
E se i rumori di fondo avessero un nome?
Se ogni bottiglia contenesse un messaggio
per una donna lontana?
Ogni piega del mio letto nasconde un’emozione,
il cuscino abbandonato ha assorbito
lacrime e gemiti.
Allaccio le scarpe come per chiudere un
regalo,
rado il mio viso e solo un taglio mi fa
sentire vivo.
E se il silenzio della notte avesse un nome?
Se ogni donna guardasse nel collo di bottiglia
alla ricerca di un messaggio?
Cerco compagnia nel sonno ma si presentano i
pensieri,
provo a ragionare ma è il torpore il mio
vicino.
Rimbocco le coperte ad un figlio che non
mi appartiene,
abbraccio l’abitudine di una storia senza
pathos.
Eppure ancora rido;
sbircio i vicini da tapparelle socchiuse,
mi appassiono alla felicità altrui.
Partecipo ogni giorno all’attesa di un
brivido,
è da una vita che aspetto Godot.
Vivo ogni giorno in quel villaggio lontano,
lì dove ognun si preparava al dì di festa.
17 Maggio 2007
5 commenti:
Bravo, bella davvero !
parolearia.blogspot.com
se vuoi fatti un giro...
grazie mille..passerò presto sul tuo blog..
Bella Dani, bella la poesia..bravo
...rumori...suoni...dentro bottiglie che respirano di cielo, di mare e di terra...
Mi stupisci sempre piu..
Sei davvero un ragazzo incredibile..
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