mercoledì 25 luglio 2007

VENTI

Dieci secondi per fare a botte coi pensieri,
poi la nuca sul prato e tutto tace.
Sono stelle a intermittenza quelle che coglie la mia visuale,
sono singhiozzi di ricordi ad interrompere la quiete.

Dieci secondi per le domande del tuo mondo,
poi la tua nuca sul mio petto e tutto tace.
Spicchi di luna cadente danno sapore alla tua attesa,
basta sfiorare il mio profilo per interrompere i pensieri.

Echi di festa da una casa abbandonata,
gemiti e promesse da un’auto parcheggiata.
Venti secondi è ciò che posso regalare,
ma tu non chiedermi di più: è il tempo giusto per sognare.


8-07-07

venerdì 20 luglio 2007

SENZA SEGNALE

Sfrecciano alberi che non riesco a contare e
per un istante vorrei esser così.

Rapido, fulmineo e senza numero.

Invisibile agli occhi di chi mi vuole catalogare,
di chi pensa di avermi racchiuso in una matricola.

Non voglio dirti che musica ascolto,
né quante volte faccio sesso.

Mi va d’improvvisare e seminarti.

No, non te la do la fidaty card,
non saprai facilmente chi sono e che mangio.

Non dirò mai la verità ad un sondaggio
né mai più metterò benzina nel motore.

Sono ancora padrone del mio libero arbitrio.

Tu non saprai mai chi sono.

9-07-07

martedì 17 luglio 2007

Video su Youtube


Ciao a tutti: amici, conoscenti o semplici passeggeri
Ho inserito un video-riflessione sull'11 Settembre.
E' visibile nella parte destra del mio blog con un semplice clic.
Se vi va di visionarlo io aspetto qualsiasi tipo di commento!

Un abbraccio a tutti

Bruce

lunedì 16 luglio 2007


PRESA O PERSO?

Ti ho trattenuto per mano
non chiedendo forza,
sazio del contatto di due menti fragili
assaporavo i singoli momenti di una nuda bugia.

Mi trattenevi per mano
non chiedendo agli occhi di vedere,
sazia del contatto di un sogno
ti bastava restare in equilibrio sulla mia anima.

E ora che imploro forza,
adesso che stringo tra le mani la verità,
non trovi il coraggio di guardare.

Chi eravamo quando ti stavo accanto?
Che sognavi mentre ti lasciavo cadere?

Ti ho visto allontanarti ad occhi chiusi,
mentre perdevo ogni legame tu ridevi,
la tua mano sempre chiusa,
aggrappata alla nostra bugia.

Sono io il padre!
Io ho vestito illusioni e annientato certezze,
io che soffiavo sulle tue palpebre
ho riacquistato la vista.

La mano batte sul petto,
finalmente forte,
fiera,
non più prigioniera
ma strumento di vita.


Marzo 2007

domenica 15 luglio 2007


GRANDANGOLO

E se i rumori di fondo avessero un nome?
Se ogni bottiglia contenesse un messaggio
per una donna lontana?
Ogni piega del mio letto nasconde un’emozione,
il cuscino abbandonato ha assorbito
lacrime e gemiti.
Allaccio le scarpe come per chiudere un
regalo,
rado il mio viso e solo un taglio mi fa
sentire vivo.

E se il silenzio della notte avesse un nome?
Se ogni donna guardasse nel collo di bottiglia
alla ricerca di un messaggio?
Cerco compagnia nel sonno ma si presentano i
pensieri,
provo a ragionare ma è il torpore il mio
vicino.
Rimbocco le coperte ad un figlio che non
mi appartiene,
abbraccio l’abitudine di una storia senza
pathos.

Eppure ancora rido;
sbircio i vicini da tapparelle socchiuse,
mi appassiono alla felicità altrui.
Partecipo ogni giorno all’attesa di un
brivido,
è da una vita che aspetto Godot.
Vivo ogni giorno in quel villaggio lontano,
lì dove ognun si preparava al dì di festa.



17 Maggio 2007

INNOCENTE


Una conchiglia senza rumore di mare,
un calendario senza giorni da ricordare,
un pane spezzato senza gente da sfamare,
una corsa ad ostacoli senza traguardo da tagliare.
E’ così che mi sento in questa stanza senza luce né odore,
qui nel tempio dell’indifferenza, dei giorni senza perché,
qui dove neanche i passi hanno un rumore,
dove neanche il tuo compagno di cella ha un nome.

Eppure ho vissuto come voi:
ho mangiato intorno a un tavolo assaporando ogni sapore,
ho dormito su letti in bilico tra i sogni e la realtà,
ho desiderato la vita e lo spuntar del sole,
ho amato una donna e sussurrato il suo nome.

Ma adesso qui che cosa è reale? Cosa merita di essere vissuto?

Ho lottato come un cane per dimostrare che non c’ero..
Io non saprei ammazzare un uomo..
Io non saprei guardare negli occhi chi muore..

Il giudice sputava sentenze e la sua voce senza emozione mi inchiodava al destino.
Potevo solo bisbigliare.. io sono innocente.. innocente..
Ma al mondo non arriva la mia voce.
La burocrazia scavalca il cuore e rende impotenti dinanzi all’evidenza.

Io non ho ucciso ma voi si!
Avete ucciso i miei sogni di ragazzo,
il mio sguardo spensierato sul futuro,
avete spento la speranza di giustizia ed assopito la forza del mio Amore.

Una volta fuori non sarò più lo stesso..
Vivrò spaesato in un mondo che non mi appartiene..

E’ dal sentiero di montagna che ascolterò il mare,
è in mezzo alla gente che mi sentirò solo.

E sarò esattamente come adesso:
vuoto come una conchiglia senza rumore di mare.