sabato 15 dicembre 2007

PRESONNO

E conosci a memoria il tuo soffitto,
cigolio di porte e specchi opachi;
ti ritrovi i pensieri tra le mani,
affanni di spifferi e finestre.

Da lontano le sue corde vocali
traccia di un equilibrio che fa male,
tu imprigionato in un ricordo
interpreti un ruolo da finale.

Dove si erano nascoste le carezze
mentre la tua anima ululava?
Il luccichio tra tende a fiori
dava da bere, occhi e ali.

E fuggi ma resti in primo piano
piedi su blocchi di partenza,
il tintinnio di un dormiveglia
ti prende al collo la coscienza.

Un piede a terra e un altro ancora,
e ti ridesti dal tuo inganno
ciò che di sporco in te dimora,
trova negli altri vetro e panno.

Daniele Marzano

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma come fai a scrivere cose in cui mi ritrovo completamente?

Bellissima questa.

Anonimo ha detto...

Bella domanda!
Grazie per i complimenti..
dani

Patricia Gordillo Serrano ha detto...

Caro Daniele:

Molto bello, e profundo, pieno di sensibilità il tuo poema felice capodanno 2008.

Ti aspecto nel mio sito

Finora per sempre


Patricia Gordillo


Córdoba - Argentina


www.patriciagordillo.com.ar


elsubeybajadelamarea.blogspot.com